Inverso di Pinasca (Val Chisone) il canale ex RIV-SKF Industrie S.p.A., in nottura




Montagnaterapia - mercoledì 30 ottobre 2024, con le risorse del Bando del Club Alpino Italiano per il sostegno alle attività di Montagnaterapia promosse dalle singole Sezioni nell’anno 2024, il Gruppo Montagna CST-CAI, ha percorso il canale che era di proprietà dell'ex Gruppo RIV-SKF Industrie S.p.A. ora Gruppo SKF (presso il comune di Inverso Pinasca, in Val Chisone) e successivamente ceduto ad altra impresa.
Si tratta di un canale con una grande storia, utilizzato per la produzione di energia elettrica.
Siamo partiti alle 17:30, abbiamo percorso il canale, 4,00 Km (andata) + stessa lunghezza per il ritorno, per un totale di 8 Km. e poi la cena tutti insieme.

Classificazione
Secondo la scala CAI di difficoltà dei percorsi montani accessibili con ausili, questo percorso è da noi classificato come AT Accessibile Turisti.

Dati GPS
mercoledì 30 ottobre 2024 (solo andata)
Distanza: 4,0 km (solo andata)
Durata: 1 ora (solo andata)
Altezza minima: 467 m
Altezza massima: 594 m
Salita accumulata: 124 m
Pendenza 0,7%

👉  Album delle foto 👈

Grazie a Barbara C. e ai suoi collaboratori, della Pizzeria Ristorante Il Rustico, via Provinciale 150, Inverso Pinasca (TO) per l'accoglienza e il servizio offerto. (Link alla loro pagina su Facebook).

La storia del canale
Ecco alcuni passi tratti da una ricerca del Laboratorio di Storia della classi V di Villar Perosa e Inverso Pinasca, “Piccola storia del canale di Inverso Pinasca”, anno scolastico 2005 - 2006.

"Il canale é lungo 4100 metri, largo 3,50 metri. Dal torrente Chisone non veniva prelevata sempre la stessa quantita di acqua, affinché fosse possibile continuare a irrigare i campi usando i precedenti canali. Generalmente venivano prelevati 4.500 litri al secondo, che si raccoglievano nel bacino di Chianavasso, con una capacita di 50.000 metri cubi."

"Per l’opera furono espropriati dei terreni a privati, che forse non furono molto contenti del fatto, ma tutti capivano l’importanza dell’opera, che avrebbe permesso nuove assunzioni in fabbrica. Furono avviati piu cantieri contemporaneamente: a Chianavasso, lungo la montagna, alla Germanetta e a Grange per la costruzione della nuova centrale."

"Il lavoro era duro, ma non pericoloso, se non nei punti piu scoscesi dei versanti. Si usavano vanghe, pale, picconi; per trasportare il materiale scavato si impiegavano carriole e anche gerle. In alcuni punti furono invece attrezzate delle decauville con vagoncini. L'energia impiegata era soprattutto quella manuale, ma in alcuni casi era possibile farsi aiutare anche dagli animali, come muli e cavalli. Fecero la loro comparsa le betoniere e i primi mezzi a motore, come il rudimentale camion che compare in una fotografia dell’epoca.
L'impiego del cemento armato fu l’elemento di innovazione e la portata dell’opera é ancora testimoniata dalle immagini scattate durante la costruzione."

"Per la costruzione del canale furono necessari molti operai, di Inverso Pinasca e di diverse regioni d'Italia, soprattutto Veneto e Lombardia. Per dar ricovero alle maestranze che provenivano da lontano, vennero costruite delle baracche di legno in diverse zone del comune di Inverso Pinasca: a Fleccia, ad esempio, le baracche arrivavano fin contro la montagna; altre sicuramente sorgevano a Grange accanto alla trattoria. Alcuni perd preferirono chiedere ospitalita ad abitanti del luogo e cosi molti affittarono stanze e baite."

"Molti operai già dal Veneto, ma so che c’era anche molta gente di qui che era occupata al canale e aveva lasciato momentaneamente il lavoro dei campi perché pagavano bene. Mio padre raccontava di una famiglia che aveva dei muli: tiravano i vagoni del materiale che veniva scavato con i muli, ecco... Ricordo anche che a quei tempi circolava la voce che la gente che andava a lavorare al canale andava a presenziare al mattino per prendere una medaglia, che consegnavano a tutti i lavoratori prima di cominciare, poi molti si allontanavano e tornavano alle proprie occupazioni di casa, dei campi, oppure... chi arrivava da via e non aveva casa qui."

"A Inverso c’era una centrale dell'Alto Po” nei prati vicino ai Reynaud, c’é ancora l’edificio e avevano bisogno di uno che facesse il guardiano, cosi ci siamo trasferiti li e quella centrale era nei prati, un edifico isolato. L'acqua arrivava da un canale di derivazione dal Chisone: prima faceva funzionare una fucina dove si fabbricavano attrezzi; poi c’era una falegnameria e una segheria li vicino, di proprietà di mio nonno, un certo Jahier, il padre di mia mamma. Sempre la stessa acqua continuava per un canale che arrivava fino alla centrale dove lavorava mio padre e faceva girare la turbina. Siamo rimasti li fino a quando hanno costruito il nuovo canale; io sono nata nel 1917 e il canale lo avranno cominciato nel 1920 o nel 1919, non so, ero troppo piccola. In seguito ci siamo trasferiti alla nuova centrale costruita a Grange, perché quella dell'Alto Po” é stata chiusa e li hanno costruito anche due alloggi e uno l’hanno dato a mio papa."