Zecca, attenzione a questo parassita

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La zecca è un aracnide parassita degli animali, uomo incluso. Dal monitoraggio eseguito nel Parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand a partire dal 2015 si è constatato un graduale aumento della quota a cui si può ritrovare il parassita e un incremento del rischio di trasmissione di patologie all’uomo.

Si è accertato che predilige gli ambienti umidi e freschi frequentati dagli animali selvatici, in particolare il sottobosco, e che la sua attività è massima nel periodo maggio-ottobre, ma a causa degli inverni sempre più miti è possibile trovarla anche in altri momenti.

La puntura di zecca non va mai sottovalutata. Normalmente non ha conseguenze per la salute, ma in alcuni casi può provocare patologie anche gravi.

Per evitare il rischio di venire a contatto con le zecche è auspicabile camminare su sentieri battuti escludendo le zone ricche di sottobosco e erba alta, indossare abiti coprenti di colore chiaro e calzature chiuse, applicare prodotti repellenti sulla cute e sugli abiti. Dopo un'escursione si consiglia di ispezionare attentamente tutto il corpo per verificarne l'eventuale presenza.

L'asportazione precoce della zecca è fondamentale per impedire la trasmissione di agenti infettivi. È preferibile impiegare specifiche pinzette (molto efficaci quelle a forma di piede di porco) afferrandola vicino alla pelle, senza schiacciarla, tirando delicatamente con una leggera torsione; dopo l'asportazione la zona del morso va disinfettata. Prima dell’estrazione occorre invece evitare assolutamente l'impiego di sostanze oleose, acetone o alcol per non rischiare che la zecca rigurgiti sangue infetto.

Dopo aver rimosso la zecca è necessario tenere sotto controllo la zona del corpo da cui è stata tolta, per 30-40 giorni: se compaiono arrossamenti, gonfiore, febbre o altri sintomi rivolgersi dal medico segnalando che si è stati morsi da zecca.