Presentazione del Progetto Montagnaterapia - CST-CAI, Pomaretto, 2 giugno 2018, atti e documenti


Il Gruppo Montagna CST - CAI ringrazia tutti coloro che erano presenti e sono intervenuti sabato 2 giugno 2018 presso la sala del Teatro Valdese di Pomaretto per la presentazione del progetto Montagnaterapia - CST di Perosa Argentina e il CAI Val Germanasca, un'esperienza iniziata da 17 anni
In modo particolare:
  • Danilo Breusa, sindaco del Comune di Pomaretto, che ha aiutato e supportato, in tutti i modi possibili, questa iniziativa
  • Riccardo Baral e la Chiesa Evangelica Valdese, per la concessione in uso della sala del Teatro Valdese di Pomaretto, per la loro preziosa collaborazione e disponibilità
  • gli amministratori locali, Sindaci o loro delegati, che sono intervenuti
  • l'Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Cozie
  • il Centro di soggiorno di Pracatinat
  • i relatori esterni, dr. Marco Battain e Manuela Juvenal
  • Chantal Re, Responsabile della Cooperativa Sociale La Dua Valadda
Infine non possiamo dimenticare il Direttivo della sezione CAI Val Germanasca che ha creduto in questa iniziativa e ha concesso la possibilità di presentarla in questa giornata
Ringraziamo anche coloro che per diverse ragioni personali non erano presenti a questa giornata


Gli atti e i documenti disponibili della giornata di sabato 2 giugno 2018

Marco Battain - medico, Presidente della Commissione Medica C.A.I. LPV (Liguria - Piemonte - Valle d'Aosta) e referente del Gruppo "La Montagna che aiuta" del C.A.I. Torino
Che cosa si intende per Montagnaterapia
"La parola montagnaterapia è suggestiva ma inappropriata: in tutti i casi non si tratta di una faccenda medica, non è beneficenza, non è un’attività sportiva. Già nel lontano passato, alcuni secoli fa, furono riconosciute alla montagna virtù terapeutiche, quando le guardie svizzere del Papa venivano fatte tornare nelle loro vallate per curare il malessere da lontananza, da cui prontamente guarivano: detto per inciso, tale “malattia”, una veramente minima forma di depressione, venne denominata nostalgia (e si consideri che la parola algia è un termine ricorrente nella terminologia medica).
Peraltro, è esperienza di tutti che, dopo aver passato una giornata o un periodo in montagna, si avverta una sensazione di benessere, anche dopo una faticaccia!
Il termine montagnaterapia fu coniato nel 1999 da un giornalista della rivista Famiglia Cristiana quando, in un convegno, udì la relazione di uno psicologo  istruttore del CAI di Roma che faceva riabilitazione in montagna per un gruppo di malati di cuore. Dal 2004-2005 il CAI ha istituito le macrozone della Montagnaterapia, fra cui la nostra del NordOvest.
Con una definizione molto stringata, si può dire che la montagnaterapia sia un’attività nella quale la frequentazione in gruppo dell’ambiente montano produce in chi partecipa effetti positivi di riabilitazione e di inclusione bio-psico-sociale: è fondamentale l’effettuazione in gruppo, possibilmente non molto numeroso (una dozzina di persone per intenderci) in modo da porre in atto tutta una serie di condivisioni emozionali, esperienziali e di competenze.
Nella giornata odierna, voi festeggiate insieme alla sezione CAI della Val Germanasca una lunga attività di collaborazione con il CST di Perosa, anche con uso della carrozzella fuoristrada Joelette: la montagnaterapia non è rivolta soltanto ai disabili motori, ma anche a persone con deficit sensitivi o intellettivi. In tutto il Piemonte, poi, dove operano almeno una cinquantina di associazioni e servizi partecipanti al coordinamento regionale della montagnaterapia, ci sono esperienze anche nell’ambito delle patologie psichiatriche e della dipendenza da sostanze, oltre a quelle del disagio sociale, dei minori a rischio. In futuro ci auguriamo di poter coinvolgere anche noi dei trapiantati d’organo, come ha già dimostrato la Lombardia dove questa attività ha dimostrato di poter meglio preservare la funzionalità renale."

Valter Bruno - C.A.I. Val Germanasca - Gruppo Montagna CST - CAI
Presentazione del progetto Montagna C.S.T. di Perosa Argentina - C.A.I. Val Germanasca

Franco Polastro - C.A.I. Val Germanasca - Gruppo Montagna CST - CAI
La mia esperienza con il C.S.T. presentazione di fotografie con commento

C.S.T. di Perosa Argentina - Gruppo Montagna CST - CAI
Voce agli utenti del servizio, video interviste, durata 6:07, "Le voci del gruppo montagna"



Manuela Juvenal - Tecnico presso l'Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Cozie
Le diapositive: La joëlette, che cos’è e a cosa serve
Il testo dell'intervento
" La joelette è una carrozzella da fuoristrada con telaio metallico, ad una ruota gommata, dotata di freno, di sbarre anteriori per la trazione e posteriori per garantire l’equilibrio, che permette il trasporto di persone a mobilità ridotta.
Il modello in uso al CST di Perosa è quello classico, anche già un po’ datato, perché oggi si può disporre di joelette elettriche,  che alleviano la fatica degli accompagnatori, e di modelli pieghevoli che possono essere riposti nel bagagliaio dell’auto.
La joelette è nata in Francia intorno al 1987 ed il suo nome deriva dal suo ideatore, la guida alpina Joel Claudel, che l’ha progettata per poter accompagnare nelle gite in montagna il nipote affetto da una patologia muscolare. La prima joelette è quindi stata costruita artigianalmente, come si può vedere nelle vignette tratte dal  sito francese dell’Associazione HANDI CAP EVASION, dove ironicamente vengono fornite le istruzioni per l’uso (ad es. si suggerisce che per evitare incidenti non bisogna appoggiare uno stabilizzatore su un ometto di pietra … e altri consigli del genere!).
In seguito il brevetto della joelette è stato acquisito dalla Ditta Ferriol-Matrat di St. Etienne, che è tuttora in attività e distribuisce il mezzo anche in Italia.
In Francia, dal 2008 hanno anche cominciato ad usarla sulla neve, sostituendo la ruota con un paio di sci.

La storia di come la joelette sia arrivata al CST di Perosa è molto semplice: il Parco del Gran Bosco di Salbertrand aveva partecipato al progetto “PARCHI PER TUTTI” promosso dalla Regione in collaborazione con la Consulta per le persone in difficoltà (CPD), con cui si erano individuate alcune azioni per la valorizzazione del patrimonio accessibile nelle aree protette,  e nel 2010, con il contributo del Rotary Club Valsusa, è stata acquistata la joelette proprio dalla Ditta Ferriol-Matrat  con una spesa di circa 3000 euro.
Con la L.R. 19/2009 sono stati accorpati i 4 parchi di Salbertrand, Avigliana, Orsiera e Val Troncea ed il patrimonio di ogni Ente è diventato comune. La collaborazione con il CST di Perosa è nata da una semplice chiacchierata dalla quale è emerso che il Parco aveva a disposizione una joelette e gli educatori del CST, che da tempo portavano in giro gli ospiti, sarebbero stati curiosi di sperimentarla; così la joelette è stata trasferita alla sede di Mentoulles e nell’agosto 2014 è stato compiuto il primo esperimento lungo la strada sterrata da Granges a Chambons, che si prestava bene per la prova grazie al fondo regolare  quasi pianeggiante. Ci si è sentiti un po’ come “l’armata Brancaleone” perché bisognava testare ogni aspetto: come posizionare ed assicurare il passeggero, come regolare le cinghie di chi trainava, come frenare e come garantire l’equilibrio. Anche i ragazzi erano titubanti ma dopo un primo momento di smarrimento, l’hanno voluto provare in diversi. Il bilancio dell’esperimento è stato positivo perché da quel momento la joelette non si è più fermata ed ha scorazzato non solo nelle nostre Valli, ma è andata anche in trasferta a Racconigi per partecipare alla manifestazione “Carrozze e carrozzine” nel maggio 2017.

Non si può però parlare della joelette come di un ausilio di per sé in grado di superare delle limitazioni o degli ostacoli perché si tratta di un mezzo statico, che non può dimostrare la sua utilità senza l’intervento di un buon numero di persone volenterose e disposte a sobbarcarsi sforzi fisici non indifferenti, soprattutto quando si percorrono tratti in salita o dal fondo sconnesso. Per operare in sicurezza bisogna prevedere chi traina, chi sta dietro, qualcuno a fianco che controlli la stabilità ed altri che diano il cambio durante l’uscita (servono circa 5 persone). Sono quindi fondamentali l’intervento e l’entusiasmo dei volontari che supportano gli educatori del CST nelle uscite sul territorio; senza la collaborazione e la sinergia fra le persone, l’attività  non potrebbe essere svolta.

In conclusione si può dire che la joelette rappresenta un piccolo valore aggiunto all’attività all’aperto che il CST porta avanti da anni, perché consente il coinvolgimento di qualche ospite in più nelle escursioni, perseguendo il concetto di “inclusione” e migliorando la qualità di vita dell’individuo.

Questo impegno nel far vivere e fruire il territorio da più persone con esigenze differenziate, merita di avere un futuro.

Un’ultima precisazione: la joelette non è concessa in uso esclusivo al CST di Perosa ma può essere prenotata da altre associazioni o gruppi interessati, mettendosi in contatto con il Parco ed il CST per organizzare lo scambio."

- Manuela Juvenal, Tecnico presso l'Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Cozie


Intervento di una famiglia di un utente del Gruppo Montagna C.S.T.
L’opinione delle famiglie, La mamma di Simone
Ci scusiamo se il video, nella sua parte iniziale, va un pò a spasso, ma se tagliamo quella parte perdiamo anche il contenuto



Chantal Re - Responsabile della Cooperativa Sociale La Dua Valadda
E domani ? Futuro e prospettive del Gruppo Montagna C.S.T. di Perosa Argentina - C.A.I. Val Germanasca


Le foto della giornata della presentazione del progetto Gruppo Montagna CST - CAI

(qui sotto) Franco, riceve pergamena e aquilotto per l'iscrizione da 50 anni al C.A.I. sezione Val Germanasca



A conclusione pubblichiamo un breve video (durata 3:09) del brano del concerto, con Alice Enrici soprano e Andrea Sità tenore, dove intonano "Un dì felice eterea" di Giuseppe Verdi, brano tratto da La Traviata (registrato presso la Chiesa di San Domenico di Alba)
Alice Enrici e Andrea Sità sono stati presenti, sabato 2 giugno 2018, al concerto presso il Tempio Valdese di Pomaretto di chiusura delle attività per la settimana della montagna per CAI50
Questo brano è stato parte del Concerto come da Programma, al punto n. 10